Mastoplastica Additiva

dott. Alessandro Gatti
CHIRURGIA ESTETICA

L’intervento

La tecnica dual plane, favorita dal contenuto della protesi che ora è costituito da un gel di silicone abbastanza denso e coeso, unisce il meglio di ogni tecnica precedente dando dei risultati ottimi sia in relazione al seno più voluminoso sia all’armonia dello stesso e soprattutto del decolté. L’incisione che io utilizzo di prima scelta e che modifico solo di fronte ad areole troppo piccole per poter introdurre la protesi è quella periareolare inferiore, nel passaggio tra cute areolare pigmentata e cute normale, 3,5 cm sono sufficienti. Questo accesso chirurgico garantisce una cicatrice invisibile che rimane tale anche aumentando il volume della protesi nel tempo, mentre ciò non avviene con l’incisione posizionata al solco mammario inferiore che si trova a variare in relazione al variare del volume protesico, inoltre in caso di capsulectomia questa è effettuabile dall’accesso periareolare in modo più agevole. La mastoplastica additiva viene eseguita in anestesia generale o locale assistita, dura all’incirca 60 minuti, alla fine viene posizionato un bendaggio elastocompressivo che viene rimosso 7 giorni dopo, le suture intradermiche non necessitano di essere rimosse, dopo la prima settimana si usa un reggiseno sportivo per circa 20 giorni. La vita di relazione può riprendere dopo 8 giorni, le attività sportive dopo un mese o poco più. E’ un intervento doloroso nei primi 3 giorni a causa dell’interessamento diretto dei muscoli.
Le protesi sono garantite a vita dalla casa costruttrice che provvede alla sostituzione se vi sono difetti di costruzione, lo stato “di salute” delle protesi è valutabile attraverso una RMN in ogni momento si renda necessario, la sostituzione non prevede un intervento complesso in quanto basta rimuovere la vecchia protesi e riposizionare la nuova rimodellando se necessario in piccola parte la tasca protesica.

Mastoplastica Additiva:
posizionamento sottomuscolare della protesi

Perché attualmente eseguo solo il posizionamento sottomuscolare delle protesi?

Questa scelta si basa su anni di esperienza in quanto ho notato che le protesi sottoghiandolari, ancor oggi utilizzate da molti chirurghi estetici, recano diverse problematiche. Innanzitutto la loro palpabilità, poiché più superficiali, poi lo scarso controllo della posizione, infatti se la protesi si trova sotto i muscoli, questa è obbligata a rimanere nella sede in cui la posiziono pechè si trova schiacciata tra il muscolo pettorale (medialmente e superiormente) e il muscolo dentato anteriore (lateralmente e inferiormente). Nel caso di una protesi sottoghiandolare questa non ha un limite rigido oltre cui non può andare, e infatti capita spesso che queste pazienti lamentino lo spostamento della protesi in base alla posizione (in piedi, distesa supina o lateralmente). Un’altra cosa importante è il massaggio che il muscolo effettua sulla protesi con la sua contrazione, tale da ridurre il rischio delle temute contratture capsulari. Le protesi che utilizzo sono quasi esclusivamente anatomiche, cioè a goccia, perché donano un aspetto più naturale possibile al seno. I casi eccezionali sono rappresentati dalle culturiste che con il loro potente muscolo pettorale riescono a schiacciare la porzione superiore della protesi rotonda tale da conferirle una forma anatomica. Di converso l’intervento risulta più complesso, ed è il motivo per cui molti chirurghi preferiscono la posizione sottoghiandolare, ma il risultato è nettamente migliore. Dal lontano 1998 iniziai a utilizzare esclusivamente questa tecnica che tuttora rappresenta la scelta più adatta, ovvero il “gold standard”, della mastoplastica additiva.

, Chirestetica
Diario di una mastoplastica additiva

Avevo già incontrato due Medici Chirurghi rispettivamente di Padova e Milano per un consulto ed un preventivo per una mastoplastica additiva. Finalmente dopo molti anni di attesa, nel 2014 avevo avuto la disponibilità economica per intervenire.

Optai per un Medico Chirurgo di Vicenza, rinomato e conosciuto, che oltretutto istintivamente mi aveva dato molta fiducia. Haimè però non con un buon esito finale. L’operazione non era stata fatta correttamente.

Ma riaffrontare tutto di nuovo, per la seconda volta… l’operazione, l’investimento economico era ancora più difficile e stressante.

Tramite un’amica ho incontrato e conosciuto il Dott. Gatti nel dicembre del 2018, e con il suo consiglio e determinazione ho trovato la fiducia e la convinzione per una seconda operazione di mastoplastica.
Ad oggi sono passati alcuni mesi dall’intervento.. e posso portare la mia testimonianza sulla differenza professionale che ho vissuto in prima persona.

Nella fase pre-operatoria con il medico ho visto le immagini degli interventi realizzati e ho espresso le motivazioni del mio precedente intervento, il risultato che desideravo ottenere, quello che io sentivo adeguato alle mie caratteristiche fisiche di donna.
Ricordo che prima di entrare in sala operatoria scherzando ho detto al dottore “Dottore lei lavora qualche ora durante l’intervento.. poi però io ho il resto della vita”.
La presenza di un numeroso staff medico in sala operatoria, l’infermiera dedicata nella degenza notturna e le visite a seguire presso lo studio in clinica mi hanno fatto comprendere con chiarezza cosa significhi il termine professionalità medica, disponibilità e attenzione al paziente.
La fase post operatoria: la notte di degenza all’interno della clinica non è stata dolorosa in quanto ero sotto copertura antidolorifica, poi una volta a casa la terapia è continuata. Il giorno seguente l’operazione potevo già camminare tranquillamente, spostarmi da casa a piedi senza portare pesi; non mi sono potuta occupare immediatamente delle faccende di casa e per qualche giorno mi sono fatta aiutare.

Trascorsa una settimana dopo la visita di controllo, potevo guidare e andare in ufficio, ho ripreso le normali attività quotidiane (tranne la palestra), la sera però per circa due – tre settimane mi addormentavo presto.. mi sentivo un po’ più stanca del normale e sentivo il bisogno di riposare… ho colto occasione per immergermi nella lettura di un bel romanzo.